Precedentemente ho trattato il cosa è la Fobia Sociale definendola Ansia Parossistica Specifica, in quanto stato emotivo e di conseguenza comportamentale esagerato in seguito ad uno stimolo scatenante per il quale in uno stato di normalità una simile risposta è del tutto inadeguata.
Ora citerò l’esempio di come io intenda cosa si può fare per arginare e in alcuni casi ( da me sperimentati ) porre fine a tale situazione molto invalidante per cane e proprietario.
Avendo in casa una Collie che soffriva di una  manifestazione simile però .. non nei confronti di individui ma nei confronti di rumori e oggetti molto rumorosi che rendevano la vita del mio cane e la mia poco felice ..  ricorsi a tutti gli specialisti Veterinari ( dai naturopati ai chimici ) a esperti Educatori e Addestratori con il risultato che la “Fobia” agli scoppi e ai temporali di Pepper si era trasformata in Ansia Parossistica anche per lo starnuto,  non sto facendo ironia.
Un giorno esasperato da coloro che mi consigliavano di ignorare la paura del cane per non incappare nel rinforzare il comportamento negativo con le coccole, stanco dei fiori di Bach che essendo alcolici come unico effetto mi ubriacavano la cagnolina, e di tutti gli altri rimedi psico-ansiolitici, mi appellai all’osservazione del comportamento canino, ai miei studi di psicologia, ai miei ricordi di bambino pauroso del buio e al mio veterinario più esperto e creativo.
Tutta questa miscela portarono alla decisione che ad ogni esplosione di mortaio anti Storno o Passerotto ( proveniente dalla vigna dietro casa ) molto frequenti in alcuni mesi dell’anno, mi sarei comportato come mamma cane fa con i suoi cuccioli in preda ad uno spavento, cioè rasserenandoli consolandoli con espressioni di affetto sia tattili che comportamentali, mostrando loro tranquillità nel sostenere la situazione.

Il branco ebbe sempre un ottimo effetto come esempio positivo sul quale si basò tutto il lavoro di modellamento comportamentale.

PEPPER ESSENDO MOLTO INTELLIGENTE MANIFESTAVA DISAGIO SE MESSA IN DIRETTA RELAZIONE CON GLI ALTRI MEMBRI DEL BRANCO, COMPRENDENDO CHE NESSUNO DEGLI ALTRI CADEVA IN PANICO DI FRONTE ALLO SCOPPIO.

Notai anche che nel momento dello scoppio dopo un paio di secondi di scompenso, Pepper si avvicinava in modo più specifico a due delle sue compagne Collies, proprio quelle con cui da sempre nutriva legame di amicizia ma anche in ambivalenza una sorta di competizione di ruoli di predominanza di abbaio e di inizio attività di gioco.
Era come se Pepper cercasse in loro prima e poi in me una sorta di sostegno/assenso alla sua paura, sostegno che non trovava nelle due cagne e nemmeno in me che, anzichè mettermi a correre in tondo sbavando,  mi limitavo a fare o fingere di fare una attività moooolto interesssantisssima, attirando l’attenzione degli altri cani e distribuendo loro competenze e carezze limitando solo le carezze alla Pepper che in quel preciso momento non meritava competenze ( esempio fare il seduto, il cercare qualcosa per terra, il riporto di un oggetto ecc.)
Nel frattempo il mio veterinario mi aveva fatto arricchire la dieta della FIFONA con un peptide del lattosio che alla lunga ( ma moooolto ) alla lunga si  trasforma in triptofano e poi serotonina.
Lentamente gli stati convulsivi della Collies si ridussero in eccitazione e questa in allerta ed ora dopo un paio di anni in indifferenza.
Ovviamente anche forti rumori come l’aspirapolvere spaventavano Pepper , ed in questi casi ho rinforzato i suoi comportamenti aggressivi nei confronti del mostro aspiratutto, lasciandola avvicinare e anche facendole capire ad apparecchio acceso che poteva stare vicino a me abbaiandole da lontano, e poi progressivamente da più vicino, sino a toccarla e a sospingerla con le mie risate di approvazione, capii che il peggio era passato quando un bel giorno il comportamento aggressivo per paura verso l’elettrodomestico era diventato un abbaio di incitamento al gioco nei mie confronti prima e poi verso la macchina… avevamo rotto il meccanismo mentale  che imprigionava Pepper alla sua Paura.
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Ora gli approcci più scientifici a questi casi portano Gli Educatori Cinofili a proporre ai cani affetti da Ansia Sociale dei “giochi di attivazione mentale” Kong, scatolette, rebus, sudocu!!!!
Tutto molto Trendy , data la mia ignoranza in materia non mi esprimerò e mi limiterò solo a citare… però una considerazione mi viene
e mi domando : come mi sarei comportato io se nei momenti di terrore notturno quando piangevo per paura del buio, mia madre o mio padre anzichè rincuorarmi e darmi il loro esempio che tutto era tranquillo come il loro comportamento paziente sdrammatizzante e sorridente, mi avessero proposto di risolvere l’enigma del cubo di RUBIK?