Quante volte noi cinofili e non abbiamo sentito questa affermazione ?
Disney ci ha fatto delle parodie, mi viene in mente una scena della passeggiata al parco cani e proprietari di … non ricordo se “La carica dei 101 ” o “Lilly & Il vagabondo” … se qualcuno dei lettori lo ricordasse pregherei me lo facesse sapere … la mia età ormai è impietosa con la memoria … Ora molti di noi vedono persone che portano al guinzaglio cani con caratteristiche fisiche ( le più evidenti ) ma anche comportamentali simili, questo secondo caso è dato da una sorta di contagio sociale o mimesi ( Il termine mimèsi deriva dal greco μίμησις (mìmesis) e ha il significato generico di “imitazione”, “riproduzione”) che accomuna molti animali, mammiferi che vivono in strutture sociali organizzate.
Spesso in modo inconscio l’acquisto di un cucciolo viene fatto proprio sulla base di caratteristiche intrinseche ed estrinseche che il cane stesso presenta … non solo fisiche ma anche psicologiche e comportamentali ( la cinofilia forbita parla di etogramma canino ) … e tali caratteristiche possono rispecchiare le medesime “qualità” dei proprietari o il loro stile di vita.Sims in un suo libro consiglia appunto ai lettori l’acquisto o l’adozione di cani che possano presentare le stesse attitudini comportamentali del proprietario tali da non creare delle discrepanze tra quello che è il bisogno etologico e di razza del cane con quanto la vita del “padrone” possa offrirgli … insomma sconsiglia al pigro di vivere accanto ad un dinamicissimo border collie e all’amante della corsa di prendersi un bulldog se desidera fare jogging con un cane … trovo tutto ciò sensato .. Ma c’è di più … se quanto detto si possa ricondurre più correttamente ad una affinità tra uomo e cane studi universitari ci aiutano a sostenerne la tesi dell’esistenza ….Lo dice anche la scienza, la legge dell’attrazione vale anche fra uomini e quattro zampe.
Partiamo da una premessa: il test dell’affinità caratteriale e della somiglianza fisica col cane vale per lo più per quelli di razza, dalle caratteristiche specifiche più nette e definite, piuttosto che per cani meticci dal carattere più complicato da prevedere.
e qui un poco ci ripetiamo…
Negli ultimi anni, inoltre, due studi in particolare hanno dimostrato come la somiglianza fra cane e padrone, quella fisica, esista eccome e abbia un fondamento scientifico. Lo studio di Michael M. Roy e Nicholas Christenfeld della Università della California (San Diego) ha evidenziato come – avendo chiesto a una giuria di accoppiare fotografie di volti di cani con quelle dei rispettivi padroni – per i quattrozampe di razza dai lineamenti più marcati e maggiormente identificativi la coppia veniva quasi sempre azzeccata, fondandosi su una forte e reale somiglianza fisica.
E dunque cosa valutiamo quando scegliamo un animale domestico? Sono meccanismi psicologici quelli che guidano la nostra scelta, oppure processi ancora più primitivi che derivano dall’evoluzione della specie? Secondo lo studio condotto da Christina Payne e Klaus Jaffe nell’ Universidad Simón Bolívar di Caracas nella scelta del proprio animale (anche qui si parla sempre di cani di razza) entrano in azione alcuni meccanismi naturali propri della selezione del proprio partner di accoppiamento. Potremmo definirla legge dell’attrazione (il simile attira il simile): in natura si tende a scegliere il partner che garantisca la miglior riproduzione possibile dei propri geni, sfavorendo l’unione fra specie diverse e ottimizzando dunque in termini qualitativi l’evoluzione.
Sembra essere un meccanismo innato negli esseri umani, uno schema mentale che ricalca una strategia che la natura ha messo in atto per garantire la vita, e che scatta automaticamente anche quando dobbiamo scegliere un partner peloso. Pertanto quando considerate che un uomo assomiglia al proprio cane, sì avete proprio ragione…
Se invece si prende in considerazione il comportamento imitativo vediamo quanto questo abbia una forte valenza positiva sull’apprendimento del cane in cui il fatto di ripetere per imitazione un comportamento visto attuare dal proprietario e rinforzato da un apprezzamento sociale di condivisione sia più significativo di un bocconcino prelibato …
Uno studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society offre infatti valide argomentazioni riguardo l’istinto canino volto alla imitazione di comportamenti e azioni umane, risultato di una serie di esperimenti effettuati a campione.
Il progetto, capitanato da Friederike Range documenta il comportamento di due gruppi di cani sottoposti a stimoli diversi dopo un training preliminare uguale per tutti: l’apertura, dimostrata dai rispettivi padroni, di una porta scorrevole tramite l’uso della testa o della mano.A seguito di questa fase, il primo gruppo di cani è stato invitato a ‘copiare’ l’azione osservata e ripeterla, tramite un rinforzo-premio in cibo; il secondo gruppo ha invece ottenuto ricompensa nello svolgere l’azione contraria a quella del padrone, ovvero non aprire la porta.
Il risultato ha in qualche modo rovesciato le teorie di stimolo e risposta:tutti i cani, indipendentemente dal gruppo, hanno spontaneamente tentato di imitare il comportamento dei padroni, persino laddove ciò significasse non ricevere alcun premio goloso.
Da un punto di vista personale, come addestratore, mi è d’obbligo fare anche una catalogazione delle caratteristiche di personalità dei proprietari in quanto “comportamenti e atteggiamenti ” volti a relazionarsi col proprio cane … in base a quanto appena detto i cani si comporteranno di conseguenza e questo il più delle volte sancirà l’esatto opposto di quanto enunciato sino ad ora …. il comportamento del cane osservato sarà predittivo per capire come il proprietario si comporta con lui e spesso ciò che vediamo nell’atteggiamento canino rappresenta l’esatto opposto di quello che è l’atteggiamento umano nei suoi confronti …
ma questo è un altro argomento …
Max Vismara
psicologo clinico
addestratore cinofilo certificato
responsabile, referente di progetto ed istruttore cani per Pet Therapy