Dossier Circo: l’addestramento degli animali impiegati nel Circo

Di Max Vismara in collaborazione con Federico Rinoldo

Quando mi fu proposto di scrivere un articolo sull’ addestramento degli animali del Circo ci misi un paio di giorni prima di dare una risposta …
In un primo momento cercai di informare sulla delicatezza dell’argomento e sul fatto che una gran parte dell’opinione pubblica ha nei confronti del Circo una vera e propria repulsione ….
La risposta però non aveva per argomento la mia  opinione personale ma sull’ oggettività e soprattutto sulla veridicità  del come gli animali del mondo circense siano addestrati/abituati a lavorare negli spettacoli …
Uso il doppio termine addestrati/abituati perché è lo stesso che ho sentito esprimere da un addetto ai lavori.
Per mia predisposizione tutto quello che mi si chiede di fare cerco di svolgerlo con la massima imparzialità, obiettività e se possibile professionalità.
Dato che il tema è “l’addestramento degli animali nei Circhi” e NON “l’addestramento degli animali nei Circhi secondo l’opinione di Max Vismara”, ho cercato di ampliare le mie vedute e ho contattato un membro del  Movimento Giovanile del Circo Italiano, Federico R.
Da figlio del pregiudizio pensavo di parlare con una persona chiusa, prevenuta e francamente anche un po’ sgrammaticata … che con arroganza mi avrebbe liquidato con un “Noi contro di Voi” e “gli animali stanno benissimo” …. Quanto mi sbagliavo.

Ho  trovato in Federico una persona gentilissima, dedita al dialogo, molto preparato e conoscitore della materia perché presso il Circo ci è stato per anni e “udite udite” NON è di famiglia Circense e nemmeno ci lavora col Circo …
Un pregiudizio che si sgretola lasci spazio alla curiosità, all’interesse e allo stupore nel sentire raccontare con dovizia tecnica ( sono un addestratore professionista di cani ) da un “grammaticatissimo” perdonatemi il neologismo iperbolico, addetto ai lavori innamorato del Circo ma ancora più dei suoi animali …
Mentre Federico mi raccontava il film della sua vita  … cercavo di immaginarmi se nel perbenissimo mondo stanziale ( considerando nomade quello del Circo ) c’è altrettanto amore e passione nei confronti di quelli che sono i nostri animali da compagnia.
Nel Circo mi si racconta,  la vita ruota attorno agli animali, i loro bisogni prima di tutto, ci si dorme anche accanto, si vive con loro dalla nascita ( nessuna cattura in libertà ) e da subito l’uomo ABITUA l’animale a se e a sua volta si ABITUA lui stesso all’ animale … “non è un vero addestramento” racconta Rony in un’intervista, ci abituiamo da subito reciprocamente, impariamo a fidarci e ci affezioniamo … Shane addestratore di cavalli vive in loro funzione 24 ore su 24 …

Inizio a non credere più alle mie orecchie …. Ma allora cosa si vede nei vituperati filmati intrisi di crudeltà che girano sui social …. Gli stessi video che io ho visto più e più volte e che mi hanno fatto crescere un odio sempre maggiore nei confronti di queste forme di spettacolo con animali che si accorpano tutte sotto ad un tendone …

Mi si parla di sensibilità, di non fare mai conoscere all’animale la paura come base fondamentale dell’ addestramento, di rispetto, di bisogni dell’animale, di etica e di amore … c’è chi si commuove a parlare dei propri animali … ma allora dove sta il vero …

Il metodo di addestramento che ha come principio la sottomissione forzata definita “spezzare l’anima”, la repressione di ogni volontà con la violenza, l’alienazione dell’animale per farlo lavorare in quello che mi stanno raccontando questi ragazzi  … dov’è ?

Il Circo sta mutando, senz’altro, si sta evolvendo ovvio , così come le tecniche moderne di addestramento cinofilo che puntano sulla collaborazione del cane e non sulla sottomissione anche le tecniche di addestramento degli animali del Circo hanno lo stesso obiettivo, anzi sono le medesime … IMPOSSIBILE ?

Riprendendo il discorso con Federico abbiamo pensato di collaborare alla stesura di questo articolo col metodo televisivo dell’intervista doppia …. Io detrattore e accusatore degli orrori Circensi …. Federico quale imputato dovrà smontare ogni mio capo d’accusa con trattazioni convincenti ….

A seguire elencherò quelle che sono le accuse più comuni che vengono portate quale argomentazione anti-circo con animali … a mio modo cercherò di non essere preso dall’emotività bensì dalla voglia di conoscere …

DOMANDA 1. Gli animali del circo sono strappati ai loro habitat naturali.

FALSO. Contrariamente a quanto affermato dagli animalisti, gli animali del circo non provengono dai loro paesi d’origine ne dal loro habitat naturale. Gli animali del circo discendono degli ultimi esemplari catturati in natura alla fine del 1800 durante le spedizioni di Carl Hagenbeck, impresario e mercante di animali tedesco, nonché grande appassionato. Tra l’altro Hagenbeck è ricordato come colui che rivoluzionò il concetto di zoo, ampliando gli spazi per gli animali ed introducendo per primo corsi d’acqua e fossati al posto delle sbarre (per saperne di più: Carl Hagenbeck).

Tutti gli animali presenti oggi nei nostri circhi nascono, crescono ed a loro volta si riproducono proprio al circo o in allevamenti specializzati, e questo accade da oltre un secolo. Il fatto stesso che gli animali del circo si riproducano costantemente indica già di per se l’assenza di stress e maltrattamenti, ed una situazione di vita a loro ideale.

Gli unici animali provenienti dai loro luoghi d’origine sono gli elefanti, ma anch’essi provengono da allevamenti specializzati: in India infatti, l’elefante è un animale domestico utilizzato come bestia da soma nei lavori pesanti, e come tale viene allevato dalle popolazioni locali.

DOMANDA 2. Il circo agisce nell’illegalità senza alcun tipo di controllo.

FALSO. Considerato l’antico ideale che associava i circensi a zingari e rom, non è difficile per gli animalisti far apparire i circensi come criminali, che agiscono al di fuori di ogni legge e senza alcun controllo.

Ovviamente nulla di ciò si avvicina alla realtà. Il circo è a tutti gli effetti un’azienda viaggiante, e come tale è costantemente monitorato dagli organi competenti, a partire dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Servizio III,  Attività circensi e dello spettacolo viaggiante), dall’Agenzia delle Entrate e dagli uffici SIAE territoriali.

Per ogni piazza il circo deve stipulare regolari contratti di fornitura di energia elettrica ed acqua, nonché ovviamente ricevere adeguata autorizzazione all’installazione delle strutture da parte del Comune ospitante. Ricevuta l’autorizzazione a piantare le proprie tende, il circo deve sostenere un collaudo che ne certifichi la sicurezza delle strutture e garantisca l’incolumità del pubblico, ed ovviamente controlli sugli animali ed i loro alloggiamenti da parte dei veterinari preposti e dal Corpo Forestale.

DOMANDA 3. Il circo vive grazie ai contributi statali.

FALSO. Questa è una delle baggianate più sbraitate dagli animalisti, che straparlano di contributi da oltre 60 milioni di eurol’anno elargiti dallo Stato alle imprese circensi. Purtroppo per loro, è tanto urlata quanto falsa!

Il FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) è “il meccanismo utilizzato dal governo italiano per regolare l’intervento pubblico nei settori del mondo dello spettacolo” (fonte Wikipedia) ed ogni anno elargisce poco meno di 400 milioni di euro ai vari settori dello spettacolo.

Quello che gli animalisti non dicono è che a questa enorme somma non si accede in maniera indiscriminata. Decurtata da subito di circa 20 milioni destinati d’ufficio alle fondazioni lirico-sinfoniche, la somma viene poi suddivisa secondo queste percentuali ben definite:

Enti lirici 47,5%

Attività cinematografiche 18,5%

Attività di prosa 16,3%

Attività musicali 13,7%

Attività di danza 2,3%

Attività circense 1,5 %

Altro 0,2 %

Dunque, conti alla mano, dei circa 400 milioni di euro di partenza del FUS, la somma che annualmente spetta alle attività circensi e dello spettacolo viaggiante è inferiore ai 5,3 milioni di euro (verifica i contributi 2014).

ATTENZIONE! Oltre ai circhi italiani, a questa cifra attingono anche le associazioni e le iniziative promozionali, assistenziali ed educative dei settori circensi e dello spettacolo viaggiante, le riviste di settore, le accademie e le scuole di circo, gli esercenti dello spettacolo viaggiante (giostrai, burattinai, artisti di strada etc.), la casa di riposo per artisti di Scandicci, nonché numerosi Festival (che fatta eccezione per il “Festival Internazionale di Latina” ed il “Golden Circus Festival” sono tutte manifestazioni in cui non si esibiscono animali), rassegne e manifestazioni di circo contemporaneo (ovviamente senza animali).

In totale dunque, la somma che annualmente spetta ai complessi per l’attività circense in Italia ed all’estero è appena superiore a 1,5 milioni di euro. Questa cifra andrebbe suddivisa ai circa 120 circhi italiani ma purtroppo, premiando solo i complessi che si distinguono per il virtuosismo e la mole di attività svolta, ogni anno la maggioranza dei complessi non riceve nulla. Dunque, come potrebbero i circhi italiani vivere di un contributo che non percepiscono?

DOMANDA 4. Gli animali esotici del circo sono diversi dagli animali domestici.

FALSO. Anzi, SCORRETTO.

Premettendo che il concetto di domestico è estremamente labile, si deve fare una distinzione radicale tra ciò che noi consideriamo domestico e ciò che invece è ritenuto domesticato.

La domesticazione è “il processo attraverso cui una specie animale o vegetale viene resa domestica, ovvero abituata alla convivenza con l’uomo e al controllo da parte di quest’ultimo” (fonte Wikipedia).

Il circo è l’apoteosi di questo concetto: l’animale nasce, cresce e si riproduce nel circo che considera la sua casa, riconosce il suo recinto e il suo ricovero come tana, e gli addestratori e chi se ne curano sono la sua famiglia.

Sono accuditi ed amati, e la loro salute è costantemente controllata. Dunque, in cosa gli animali del circo sarebbero diversi dai nostri animali da compagnia?

Inoltre, va specificato che gran parte degli animali che tendiamo erroneamente a identificare come esotici, sono invece ritenuti domestici da altre popolazioni. Pensate ai cammelli in Asia e ai dromedari in Nord Africa, o ai lama e gli alpaca che forniscono lana e latte alle popolazioni delle Ande. Gli elefanti utilizzati come animali da trasporto in India. Senza contare che i grandi felini come il leone, la tigre ed il leopardo erano ospitati nelle corti di faraoni e Maharaja come animali da compagnia già 4000 anni fa.

DOMANDA 5. Gli animali sono stressati a causa dell’addestramento?

FALSO, anzi semmai è vero il contrario.

Studi effettuati da veterinari ed etologi hanno dimostrato che i continui spostamenti e le attività giornaliere di allenamento ed esibizione stimolano psicologicamente e fisicamente gli animali del circo. I luoghi ed i paesaggi in continuo cambiamento stimolano la curiosità e le capacità recettive degli animali senza intaccare la routine giornaliera (pasti, pulizie, prove, spettacoli) alla quale gli stessi sono abituati. Tutto questo contribuisce alla salute psico-fisica degli animali.

Difatti, gli stress test che saltuariamente vengono effettuati a sorpresa dai veterinari dell’USL mediante la saliva degli animali, non hanno mai evidenziato stati di insofferenza o stress. Generalmente gli animali del circo risultano molto meno stressati dei nostri animali domestici o dei loro simili ospitati negli zoo.

DOMANDA 6. Gli animali sono addestrati con metodi brutali e violenti?

FALSISSIMO. Chi afferma idiozie del genere, e magari si professa amante e profondo conoscitore di animali, dimostra invece solo una cosa: che di animali non sa proprio nulla.

Un animale picchiato e maltrattato sarebbe in evidente disagio davanti al pubblico, avrebbe gli occhi sgranati e le orecchie abbassate, mostrerebbe i denti e cercherebbe di scappare da chi lo maltratta. Sarebbe in definitiva letteralmente impossibile tenerlo in pista.

Gli animali del circo rispondono ai comandi perché hanno totale fiducia nel loro addestratore. Anche se sono circondati da un pubblico di estranei, sanno che in pista non può succedergli nulla. La sola presenza dell’addestratore li rassicura, sanno che con lui a proteggerli non succederà nulla di male.

Sui metodi di addestramento i detrattori del circo  hanno dato il meglio della loro distorta fantasia, straparlando di spuntoni, ferri arroventati, frustate, bastonate, addirittura elettroshock.

Non solo queste stupidaggini sono false, ma sono anche inverosimili: come si può pensare che una tigre presa a bastonate non reagisca aggredendo chi la sta picchiando? Come si può credere che un elefante, che pesa 50-60 volte un uomo, non si ribelli dopo esser stato bruciato con un ferro arroventato? E ancora, come si può pensare che un animale apprenda un comando impartito col dolore? Ovviamente non può, e difatti non succede.

L’addestramento degli animali del circo si effettua tramite una pratica che si basa sul condizionamento operante, in cui i comandi vengono eseguiti attraverso un rinforzo positivo, come avviene comunemente nell’addestramento del cani.

In poche parole, all’animale vengono fatti eseguire dei movimenti, guidato attraverso le briglie da un inserviente, o tramite della carne posta sulla punta di un bastone in caso di animali carnivori. A questi movimenti viene associato una parola che poi diventerà il comando. Quando l’animale esegue il corretto movimento viene premiato con del cibo (rinforzo positivo) altrimenti non riceve nulla (rinforzo negativo). Col tempo l’animale impara ad associare i movimenti alle parole ed apprende che se al comando risponderà col giusto movimento, riceverà un piccolo premio. Ecco svelato l’arcano.

ATTENZIONE! Questo non c’entra assolutamente nulla con la normale alimentazione dell’animale. Gli animali infatti seguono una regolare dieta, mangiano regolarmente e non vengono affamati come afferma chi è poco o male informato. Ricevono come premio solo alimenti particolarmente appetibili, come frutta e verdura o bocconcini di carne rossa, che loro stessi riconoscono come una ricompensa.

“E la frusta?” si chiederà qualcuno. La frusta viene utilizzata alla stessa maniera di come un maestro d’orchestra utilizza la propria bacchetta. La frusta serve per indicare agli animali la direzione da seguire, per toccarli lievemente e riportarli all’ordine, e lo schiocco serve per richiamare all’attenzione un esemplare distratto. In definitiva, le fruste altro non sono se non il prolungamento delle mani dell’addestratore.

Inoltre, teniamo a precisare che lo schiocco della frusta è dato da un boom sonico che la punta della frusta esegue in aria, quindi non è in alcun modo eseguito sul corpo dell’animale. Se lo schiocco avvenisse contro il corpo dell’animale non solo non farebbe alcun rumore, ma lacererebbe la pelle provocando profonde ferite e copiose emorragie. Avete mai visto un animale sanguinare in pista? Credo proprio di no.

DOMANDA 6 bis … e i filmati che si vedono sui social network allora ? non mi dire che si tratta di finzione …?

Purtroppo non sono finzione, ma c’è da fare una premessa importante. La stragrande maggioranza dei video reperibili in rete sono stati girati in contesti storici e geografici molto distanti dalla nostra realtà attuale. Spiego meglio: molti di quei video hanno ben più di 20 anni e provengono in prevalenza dai Paesi dell’Est Europa, luoghi in cui spesso non venivano rispettati nemmeno i diritti dell’uomo, figurarsi quelli degli animali. Per fare un esempio, ancora oggi nei paesi dell’ex URSS, non è raro incontrare nelle fiere persone senza scrupoli intenti a far “ballare” un orso alla catena, spesso stordito dall’alcool. Questa è una pratica barbara ed umiliante, che nei paesi dell’Europa occidentale è stata abbandonata dal 1600.

Inoltre, al di la della de contestualizzazione  geografica e storica, c’è da dire anche che molti di quei video non sono nemmeno palesemente girati all’interno di circhi. Si tende a generalizzare, a vedere una scimmia maltrattata e a localizzarla in automatico all’interno di una struttura circense senza averne la prova, e su questo fanno leva gli animalisti.

Ovviamente il circo non si nasconde dietro a un dito, non sono qui a dire che ogni circo sia un paradiso. Sicuramente, come in ogni altra categoria, possono esserci alcune mele marce, gente che per incuria o incapacità non tratta a dovere i propri animali. Ma gli addestratori del circo, che dedicano l’intera vita ai loro animali, sono le primissime persone che vorrebbero vedere privato delle proprie bestie chi non le cura come si deve. È stupido quindi generalizzare e pensare che se un circo ha maltrattato i propri animali allora in tutti i circhi succede lo stesso. Sarebbe come dire che siccome un genitore picchia i propri figli, allora in ogni famiglia succede, ma fortunatamente non è così.

Infine alcuni video (pochi per fortuna), che riguardano soprattutto gli Stati Uniti, sono invece stati realizzati ad arte proprio dagli animalisti. Un caso eclatante ha coinvolto la PETA circa due anni fa, quando nel processo contro il colosso RinglingBros. Barnum and Bailey Circus venne presentato dagli animalisti un super-testimone, ex inserviente del circo, che accusava gli addestratori di indicibili torture ai danni degli elefanti, provate con dei video. In queste clip era ben visibile un uomo con la tuta da lavoro del circo che colpiva ripetutamente gli elefanti con un bastone, senza alcun motivo. Si gridò allo scandalo, alla prova inconfutabile, ma in realtà gli inquirenti scoprirono che il personaggio nel video era in realtà uno degli attivisti del PETA e la tuta che indossava altro non era se non quella che il paventato super-testimone aveva portato via dopo esser stato licenziato dal circo. Tra l’altro venne anche scoperto che il testimone era stato pagato dall’associazione animalista circa 600.000 dollari per testimoniare il falso al processo.

Un video fatto ad arte per far ricadere lo sdegno dell’opinione pubblica sul circo. Ma scoperto l’imbroglio il PETA è stato condannato a pagare oltre 14 milioni di dollari di risarcimento per i danni morali ed economici subiti dal circo.

DOMANDA 7. Gli animali sono costretti a eseguire movimenti innaturali?

FALSO. Sicuramente non sapete che oltre all’E.N.C. (Ente Nazionale Circhi), l’organo di categoria italiano, esiste anche un organo superiore europeo, ossia l’E.C.A. (European Circus Association).

La European Circus Association non è solo una semplice associazione di categoria, ma è un organo che emana norme che regolano tutti gli aspetti dell’azienda-circo su territorio europeo, compreso ovviamente il benessere degli artisti animali.

Tra queste regole, la più importante e la più rigorosa “vieta qualsiasi esercizio che comporti un movimento che l’animale non compie in natura”. Tra questi, vi sono anche una serie di esercizi ritenuti tendenzialmente da evitare, seppure non comportino alcun tipo di stress agli animali.

Difatti, basta fermarsi a riflettere per rendersi che gli animali non compiono alcun movimento a loro innaturale: pensate ai felini che saltano in natura o agli elefanti che si alzano su due zampe per raggiungere le cime più alte degli alberi. Basta aprire Google e cercare immagini di animali in natura per poter osservare gli stessi movimenti che questi compiono durante le loro esibizioni.

Oltre ai regolamenti E.C.A. da qualche anno il Movimento Giovanile del Circo Italiano ha lavorato e redatto un proprio codice deontologico di autoregolamentazione che prevede norme e misure ancora più restrittive in ambito di stabulazione ed addestramento, dimostrando ancora una volta quanto la gente del circo tenga ai propri compagni animali.

DOMANDA 8. Il circo sfrutta gli animali?

FALSO. Al circo gli animali semplicemente lavorano. Al pari di un bue che tira l’aratro o di un cane poliziotto e di tutti gli animali utilizzati giornalmente in svariate mansioni più o meno importanti, gli animali del circo vengono allevati e selezionati da generazioni per essere artisti-animali.

Inoltre, chi sostiene che il circo sfrutti gli animali per far soldi, forse sarebbe meglio che si fermasse a riflettere su quanto costa giornalmente mantenere animali che mangiano be più dei canonici cani e gatti. Semplicemente gli animali del circo lavorano e si guadagnano giornalmente tutte le cure e le attenzioni che ricevono.

DOMANDA 9. Il circo umilia gli animali?

Non solo questo è falso, ma è anche scorretto affermarlo. In un mondo folle in cui i cani sono agghindati con vestitini, cappottini e scarpette, decorati con swarowsky e smalto alle unghie, dove nascono agenzie matrimoniali per animali e il piccolo toy-dog viene portato in borsetta come fosse un oggetto, nelle nostre piste non si vedono animali truccati o vestiti in maniera ridicola o lesiva della loro dignità. Pensate solo alle eleganti bardature dei cavalli o alle imponenti testiere che adornano gli elefanti. Stessa cosa si dica degli esercizi che compiono, che mai vanno a calpestare l’animale ma anzi ne esaltano le naturali capacità, esattamente come accade nei percorsi agility delle manifestazioni canine.

DOMANDA 10.Gli animali sono costretti a vivere in gabbie piccole e sporche?

Va premessa una cosa importante che forse nessuno ha mai preso in considerazione: un animali da esibire ha per il circo un costo non indifferente (si va dai 500 agli oltre 35.000 euro). Risulterebbe quindi estremamente stupito, ad esempio, acquistare una giraffa 18.000 euro per poi maltrattarla. Sarebbe come comprare un’auto nuova per iniziare a danneggiarla contro i pali dell’illuminazione!

Il circense quindi non ha alcun interesse nel trattare inadeguatamente i propri animali, senza garantire loro condizioni di vita e stabulazione eccellenti, comprese ovviamente pulizia ed adeguati spazi dei ricoveri interni e delle aree esterne.

Purtroppo in Italia esiste un problema che alle volte impedisce agli addestratori di garantire la giusta ampiezza di spazi agli animali. Nonostante vi sia una legge che obbliga i comuni italiani ad essere forniti di una piazza per gli spettacoli viaggianti attrezzata ed abbastanza capiente, la quasi totalità ne è sprovvista. Il circo quindi deve arrangiarsi in piazze piccole o private, per nulla attrezzate ad accogliere artisti ed animali, alcune prive anche di allacci alla rete elettrica, idrica e fognaria. Ne va da se che in alcuni casi il circo non riesca a montare tutte le proprie strutture e debba ridurre anche l’ampiezza dei recinti per l’alloggiamento degli animali. E a chi pensa che basterebbe evitare le piccole piazze, rispondo che il circo è un’azienda e come tale ha bisogno di lavorare per dar da mangiare a tutti i suoi operatori, animali in primis.

Io credo che gli animalisti italiani, se davvero sostengono di pensare al benessere degli animali, invece che protestare davanti ai tendoni e sperare in un magro incasso (che metterebbe in difficoltà anche gli approvvigionamenti per gli animali) dovrebberoe potrebbero collaborare con i circensi come fanno gli animalisti in Svizzera, che da anni lottano al fianco degli addestratori per garantire spazi e piazze sempre più ampie dove poter alloggiare gli animali. Questo si che potrebbe definirsi pensare al benessere degli animali.

DOMANDA 11.Gli animali del circo vengono drogati per essere resi docili?

Basta fermarsi un attimo a riflettere per comprendere quanto questo luogo comune sia assurdo. Come potrebbe una tigre sedata compiere gli straordinari balzi che caratterizzano ogni sua esibizione? Come si riuscirebbe a tenere in pista un elefante drogato impedendogli di diventare un pericolo per se e per il pubblico? Semplicemente non si potrebbe. Sarebbe sufficiente pensare a quanti balordi sotto l’effetto di droghe ed alcol siano totalmente fuori controllo e compiano le azioni più abiette, per comprendere che un animale stordito sarebbe imprevedibile, una vera bomba pronta ad esplodere, e se così fosse si sentirebbe giornalmente di addestratori attaccati o uccisi, ed evidentemente non è così.

DOMANDA 12. Tanti altri Paesi hanno già vietato il circo con animali…. sarebbe ora lo facesse anche l’Italia ?

Questa fa parte di quelle notizie sbandierate ma mai verificate, ed infatti inesatte.

L’unico Paese al Mondo ad aver ufficialmente bandito gli animali dai circhi è il Guatemala, che però non ha circhi… cosa abbastanza paradossale non trovate? Recentemente in Messico il partito verde è riuscito a far approvare una legge simile, e il giorno stesso è stato sollevato un problema che forse gli animalisti non avevano considerato, ossia che fine avrebbero fatto gli oltre 4.000 animali presenti nei circhi messicani. La soluzione paventata dal partito verde è semplice: abbatterli. Al di la della ridicolaggine di una proposta del genere, che è ovviamente stata bloccata (difatti la legge è stata subito messa in stand -by), ma vi pare ammissibile che chi dice di volere il benessere degli animali decida di far abbattere 4.000 tra tigri, leoni, elefanti e altri splendidi animali? Io rimango davvero allibito, anche perché dagli animalisti italiani questa è stata vista come una vittoria.

Torniamo a casa nostra. Nonostante ciò che si sente in giro, nessun Paese europeo ha vietato il circo con animali, nemmeno i tanto sbraitati Regno Unito, Belgio ed Olanda. Anzi a dirla tutta, lo Universal RenzCircus, il circo nazionale olandese, basa gran parte del suo programma sulla presenza di animali nello spettacolo. Ci sono in alcune nazioni delle limitazioni, più imposte dalla ragione che dalla legge, come il divieto di esibire elefanti nei paesi scandinavi per ovvi motivi climatici.

Infine anche noi abbiamo il nostro paradosso: da qualche anno la Grecia ha vietato la detenzione e l’esibizione di animali nei propri circhi. Perché è un paradosso? Perché non esiste alcun circo ellenico! I circhi in tournée  in Grecia sono sempre stranieri, la maggior parte dei quali italiani, che hanno quindi facoltà di agire indisturbati sul suolo greco e di esibire i proprio animali liberamente. Anche questa però è stata vista come una inconfutabile vittoria da parte degli animalisti italiani, che evidentemente non sono in grado di informarsi a dovere.

Ringrazio Federico per la disponibilità e la chiarezza espositiva, ovvio che da questa discussione / intervista ognuno di noi , io per primo , trarrà le dovute e personali considerazioni, obiettivamente ci sono dei dati e delle informazioni inconfutabili che mi hanno fatto fermare per riflettere su quanto sia vero tutto quanto i media detrattori del circo ci espongono e su ciò che di reale passione e amore per gli animali trapeli da chi il Circo lo vive e lo conosce da sempre …

Non posso negare, e nessun Circense lo fa, che in tutte le realtà esistano delle “mele marce” … la generalizzazione però porta al pregiudizio e questo all’ignoranza e all’incomunicabilità ….

Un simile approccio di non dialogo e di oscurantismo non giova assolutamente al benessere degli animali, amarli significa conoscerli, poi rispettarli e poi avere il pudore e l’umiltà di porsi in una situazione di ascolto affinché le idee circolino, le informazioni passino e le ombre si diradino …

Ringrazio Federico per la disponibilità a sedersi sulla sedia dell’imputato, spero che ognuno di noi possa apprezzare lo sforzo e la voglia di spiegare …. Auspico ad ulteriori incontri e aperture da parte di entrambi le posizioni perché credo che il confronto sia maggiormente arricchente dello scontro.

Max Vismara