Non tutti sono a conoscenza della paricolosità insita nei piccoli bruchi pelosi chiamati dialettalmente “Rughe o Gatte ” che in questa stagione primaverile migrano in fila indiana dai loro nidi sericei per mutare i farfalle.
I pini sono la loro casa e il loro nutrimento in fase larvale e prima della muta in farfalla si possono trovare facilmente al suolo ” pericolosi bocconi ” per i cani più ingordi o semplicemente curiosi…

Tra le larve dei taumetopeidi, la Processionaria dei pini (Thaumetopoea pityocampa) è nota e soprattutto temuta per le lesioni che può produrre con i suoi peli superficiali urticanti: questi sono sottili, appuntiti e collegati a ghiandole, penetrano facilmente nella cute, spezzandosi e provocando dolorose irritazioni.
Tali peli, spesso diffusi dal vento, rendono inaccessibili intere zone boschive infestate da un gran numero di queste larve e divengono pericolosi per i bovini intenti al pascolo.
Le cause
Questi peli contengono una proteina, la traumatoproteina, che provoca la degranulazione dei mastociti, con liberazione di istamina, mediatore dell’infiammazione. L’istamina aumenta la permeabilità vascolare e provoca contrazione delle fibre muscolari lisce.
Il contatto diretto con le processionarie è la causa più frequente di intossicazione nel cane; infatti, il semplice fatto di giocare con le processionarie, tenendole in bocca, determina infiammazione delle cavità orali.
Il solo contatto delle mucose con il contenuto dei peli urticanti è spesso sufficiente a determinare la sindrome infiammatoria; il pelo agisce però anche come una siringa, permettendo l’inoculazione del veleno e aggravando quindi la sintomatologia.
Le segnalazioni riguardano prevalentemente i cani; il gatto non sembra essere invece interessato da questa intossicazione.
I sintomi
I sintomi compaiono molto rapidamente, da qualche minuto a qualche ora dopo il contatto e prevedono ipersalivazione, edema linguale con ulcere, grave dispnea accompagnata da tosse, vomito e prostrazione, anoressia per la gravissima infiammazione delle mucose, soprattutto buccali e linguali.
Nei casi più gravi si può arrivare a necrosi di intere porzioni di lingua.
Il contatto oculare comporta una gravissima congiuntivite. Sono inoltre segnalati disturbi ematici caratterizzati da emoglobinuria ed ematuria.